La figura di Maria Carolina, così come quella della ben più nota sorella Maria Antonietta, assume un ruolo da protagonista nella storia europea della seconda metà del Settecento. Tredicesima figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, Charlotte – come viene affettuosamente chiamata dalla famiglia – riceve un’educazione d’eccellenza alla corte imperiale asburgica.
Colta e intelligente, la fanciulla nel 1768 sostituisce la defunta sorella (Maria Giuseppa) come promessa sposa del diciassettenne Ferdinando di Borbone, toccandole in sorte il Regno di Napoli. Il ruolo di Maria Carolina alla corte borbonica assume rilievo a partire dal 1775, quando – all’età di venticinque anni – assicura un erede al trono, dando alla luce un maschio. Da questo momento, il suo contributo rispetto alle scelte di governo del regno risulta di maggior peso .
Nell’arco di ventuno anni la donna dà alla luce diciotto bambini, garantendo una continuità dinastica evidente in opere come quella realizzata da Jacob Philipp Hackert al Real Sito di Carditello, dove su una parete la regina era raffigurata insieme a sette figli, come oggi testimonia il bozzetto intitolato La Mietitura a Carditello, datato al 1790.
Nell’opera la sovrana è rappresentata come una popolana, dettaglio interpretato dagli studiosi come una manifestazione di quell’egualitarismo socialesperimentato nelle riforme attuate nel regno. La regina, infatti, si fa promotrice di una politica avanguardista ben manifesta nel progetto di San Leucio e nel Codice delle leggi atte a regolare la vita all’interno della Colonia omonima.
Oggi l’immagine di Maria Carolina come sovrana illuminata, sostenitrice di arte e cultura, attende ulteriori definizioni, così come il suo ruolo di donna al potere.