stemma_carditello

L’acqua a Carditello: ingegneria vanvitelliana

L’acqua a Carditello: ingegneria vanvitelliana
Marzo 22, 2023

Tra le “Reali Delizie” commissionate da re Carlo di Borbone all’architetto Luigi Vanvitelli, figura l’Acquedotto Carolino. Imponente e ambiziosa, l’opera di ingegneria idraulica è realizzata allo scopo di provvedere non solo all’approvvigionamento di acqua della Reggia e della città di Caserta, ma anche del circondario.

I lavori per la sua realizzazione, cominciati nel 1753, possono dirsi conclusi solo nel 1770. Facendosi strada dai Monti del Taburno e attraverso la Valle di Maddaloni, l’Acquedotto percorre 38 km prima di giungere alla cascata della Reggia di Caserta, da dove proseguiva ben oltre a servire mulini e tenute reali destinate a scopo di svago o produttivo. Tra queste ultime, oltre al Complesso di San Leucio, figura la “Real Delizia di Carditello”: sito reale voluto da Ferdinando IV nel 1787, per la sua vocazione agricola – vista la ricchezza di boschi e terreni sia seminativi che destinati al pascolo – necessitava di un’ingente quantità di acqua per il suo funzionamento.

Se alla morte di Luigi Vanvitelli, nel 1773, la sua direzione a Caserta è portata avanti dal figlio Carlo, a Carditello essa è seguita da Francesco Collecini – abile allievo del maestro – nei lavori di realizzazione sia della tenuta che del suo approvvigionamento idrico. Grazie a una diramazione dell’Acquedotto Carolino, che provvedeva a staccarsi dal condotto principale all’altezza della Fontana dei Delfini della Reggia di Caserta, l’acqua raggiungeva così il Real Sito di Carditello.

Prima di giungere alla Tenuta Reale di Carditello, il condotto deviava il suo corso per raggiungere San Tammaro, dove serviva la fontana chiamata Carolina, in origine usata come abbeveratoio per cavalli. La diramazione idrica per Carditello giungeva anche a Santa Maria Capua Vetere, dove alimentava le fontane delle attuali piazze San Pietro, Mazzini e Mazzocchi.

Di recente l’acqua ha ripreso a sgorgare dalle Fontane monumentali con obelischi del Real Sito di Carditello, grazie a lavori di recupero avviati nel 2021 e resi possibili mediante il contributo di FAI e Intesa Sanpaolo, con il sostegno di Ferrarelle Società Benefit.